Quanto è soddisfatto del suo lavoro il signor Rossi? Storia di una misura oggettiva per un costrutto latente

Silvia Golia

Università degli Studi di Brescia

Quanto pesa il signor Rossi? Presto detto, si prende una bilancia, il signor Rossi sale su di essa ed il diplay indica: 62.4kg. Quanto è alto il signor Rossi? Si prende un metro e si misura: 175cm. Quanto è soddisfatto della sua vita o del suo lavoro, il signor Rossi? In questo caso non esiste né un metro né una bilancia che permetta di dare una risposta immediata; la soddisfazione non ha peso, anche se pesa nella realtà giornaliera del signor Rossi. Come poter rispondere a questa domanda? La ricerca scientifica ha messo a disposizione di tutti i signor Rossi un “kit di misurazione” che può essere utilizzato in maniera agevole.
Il primo strumento di questo kit è rappresentato dal questionario, ovvero un insieme di domande che descrivono ciò che si intende misurare. Per misurare la soddisfazione per il lavoro del signor Rossi, il questionario quindi dovrà contenere domande riguardanti, per esempio, la soddisfazione per l’organizzazione del lavoro, la retribuzione, la carriera, il rapporto con colleghi, superiori od utenza finale. Per ciascuna domanda il signor Rossi dovrà scegliere una risposta che esprima il suo grado di soddisfazione, tra un certo numero di alternative, per esempio molto insoddisfatto, insoddisfatto, né insoddisfatto né soddisfatto, soddisfatto o molto soddisfatto. Come appare evidente dall’esempio, le possibili risposte, o categorie, sono ordinate secondo una scala di tipo Likert, ovvero categorie successive identificano livelli crescenti di soddisfazione. Le scale di Likert più comuni sono a 5, 7 o 10 punti. Le categorie di risposta vengono quindi comunemente convertite in numeri, per esempio 0, 1, 2, …. oppure 1, 2, 3, …; è da notare tuttavia che la ricodifica è del tutto arbitraria e la risposta ad una domanda rimane comunque di tipo qualitativo e non quantitativo.
Il secondo strumento del kit di misurazione è rappresentato da un insieme di metodologie in grado di trasformare le risposte date al questionario in una misura con standard equiparabili a quelli delle misure scientifiche usate nelle scienze fisiche, ovvero misure che godano delle proprietà di riproducibilità e additività. L’oggettività richiede che la misura sia indipendente dall’osservatore, mentre la riproducibilità rappresenta il grado di concordanza tra una serie di misure di uno stesso costrutto, quando le singole misurazioni sono effettuate cambiando delle condizioni (per esempio, modificando il questionario).
Ritorniamo ora al Signor Rossi e alla misura della soddisfazione per il suo lavoro; avendo il vettore delle sue risposte al questionario con una scala di Likert a 7 punti, ricodificate secondo un punteggio da 0 a 6, la prima cosa che il Signor Rossi pensa di fare è di sommare il punteggio ottenuto per ogni domanda, pervenendo al cosiddetto punteggio grezzo. Egli tuttavia scopre presto che questo punteggio grezzo non fa parte del kit di misurazione e non può essere trattato come una misura, dal momento che, come si ricordava precedentemente, le possibili risposte sono di tipo qualitativo su scala ordinale e i numeri assegnati alle categorie di risposta per produrre dati di livelli ordinali, fanno sì che questi valori siano trattati come se fossero scale di intervallo, senza esserlo. Dal kit di misurazione il signor Rossi estrae una famiglia di modelli che fanno al caso suo, ovvero la famiglia dei modelli di Rasch. Il principio su cui si basa il modello originario è così spiegato dallo stesso Rasch nel lavoro Probabilistic models for some intelligence and attainment tests, apparso nel 1960:
un individuo con abilità maggiore rispetto a un secondo individuo dovrebbe avere probabilità maggiore di rispondere positivamente ad ogni domanda considerata e, analogamente, se una domanda è più difficile di una seconda, allora per ogni individuo la probabilità di rispondere positivamente alla seconda domanda dovrebbe essere quella maggiore.
Quindi, se un soggetto che possiede una data abilità (nel caso del signor Rossi l’abilità corrisponde alla sua soddisfazione per il lavoro), deve rispondere a una domanda di una data difficoltà, quale sarà verosimilmente la sua probabilità di rispondere correttamente? Tale probabilità dipenderà dalla differenza tra l’abilità posseduta e la difficoltà della domanda. Il modello di Rasch nelle sue diverse declinazioni esplicita la forma funzionale di questa probabilità di risposta a seconda della scala di Likert scelta (a 2 punti e quindi risposte di tipo dicotomico, o a k punti e quindi risposte di tipo politomico).
Esistono diversi software capaci di stimare i parametri dei modelli appartenenti alla famiglia di Rasch e quindi anche la soddisfazione del signor Rossi. Questi software sono sia di tipo commerciale, e i più noti ed usati sono Winsteps e Rumm, sia di tipo open source, come il pacchetto eRm di R.
Se il signor Rossi lavora in una cooperativa sociale, è possibile che si ritrovi nei risultati di un’indagine nazionale effettuata nel 2007, ovvero l’Indagine sulle Cooperative Sociali Italiane 2007, denominata ICSI2007 (Carpita, 2009). Leggendo Carpita e Golia (2012), il signor Rossi scopre che i lavoratori impiegati nelle cooperative sociali risultano complessivamente soddisfatti del loro lavoro non solo in generale ma anche negli aspetti del lavoro sia estrinseci che intrinseco-relazionali. Considerando i soli aspetti estrinseci del lavoro, quelli legati alla carriera e retributivi sono risultati di più difficile soddisfazione mentre quelli legati all’organizzazione dell’orario di lavoro e alle tutele previdenziali e sociali sono risultati di più facile soddisfazione. Considerando invece solo gli aspetti intrinseco-relazionali del lavoro, quelli relativi al riconoscimento sociale e da parte della cooperativa del lavoro svolto unitamente alla realizzazione personale sono risultati di più difficile soddisfazione mentre quelli legati ai rapporti con i superiori e all’interno del gruppo di lavoro e al riconoscimento degli utenti sono di più facile soddisfazione. Infine, analizzando tutti i vari aspetti del lavoro, quelli collegati alla carriera e al coinvolgimento nelle decisioni della cooperativa risultano essere di più difficile soddisfazione mentre gli aspetti legati al rapporto con i superiori e all’interno del gruppo di lavoro quelli di più facile soddisfazione.

Carpita M. (a cura di) (2009). La qualità del lavoro nelle cooperative sociali. Misure e modelli statistici. Franco Angeli.
Carpita M., Golia S. (2012). Measuring the quality of work: the case of the Italian social cooperatives. Quality and Quantity, 46(6), 1659–1685.
Rasch, G. (1960). Probabilistic models for some intelligence and attainment tests. Copenhagen, Denmark: Danish Institute for Educational Research. (Expanded edition, 1980. Chicago: University of Chicago Press.)

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1 Comment on "Quanto è soddisfatto del suo lavoro il signor Rossi? Storia di una misura oggettiva per un costrutto latente"

  1. Diego Moretti | 04/21/2017 at 09:16 |

    Mi aspettavo di poter “giocare” ad impersonare il signor Rossi , sarebbe interessante avere dei riferimenti o poter partecipare ad iniziative di autovalutazione , articolo essenziale e di impatto , grazie

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