EVENTO: Start Up Research

Antonio Canale, Daniele Durante, Lucia Paci, Bruno Scarpa

 

Start Up Research: Un monastero sulle colline senesi, 28 giovani ricercatori e 7 Statistici di fama internazionale. Due giorni insieme per sviluppare nuova ricerca motivati da un complesso dataset di neuroscienze.

 

“La cosa più bella di essere uno statistico è il poter giocare nel cortile degli altri” sosteneva John Tukey. Ma per fare questo è necessario sapere quale è il gioco da giocare e quali ne sono le regole.

Fornire alla società nuovi metodi statistici per trasformare i dati in conoscenza è la parte più emozionante di essere uno statistico. Citando Stephen Senn1, questo richiede: “matematica e filosofia, analisi e empirismo […] un pensiero chiaro, buon giudizio e fantasia”.  Chiaramente, gran parte di queste qualità non si imparano dai libri. Si cresce come ricercatori imparando dai nostri maestri e coetanei all’interno delle mura delle nostre Università. Una “comfort zone” che a volte ci impedisce di avere una visione più ampia su come essere Statistici.

Quindi, perché non radunare per due giorni, in un antico monastero sulle colline senesi, un gruppo di giovani e volenterosi ricercatori assieme ad alcuni professori di Statistica di fama internazionale e chiedere loro di sviluppare metodi innovativi per applicazioni d’avanguardia? Questo è Start Up Research [http://www.congressi.unisi.it/startupresearch/], un evento organizzato da y-SIS [https://youngsis.github.io/] come satellite del convegno SIS2017 [http://meetings3.sis-statistica.org/index.php/sis2017/sis2017].

I 28 giovani partecipanti sono stati selezionati in base al curriculum e alla loro motivazione e suddivisi in gruppi di 4 persone. I gruppi di ricerca hanno lavorato sotto la supervisione di 7 professori con diverse competenze ed esperienze nel campo della ricerca statistica: Alessio Farcomeni (Università di Roma la Sapienza), Alan Gelfand (Duke University), Alessandra Luati (Università di Bologna), Antonietta Mira (Università dell’Insubria e Università della Svizzera Italiana), Piercesare Secchi (Politecnico di Milano), Marian Scott (University of Glasgow), Ernst Wit (University of Groningen).

Affinché 35 persone mai incontrate prima fossero in grado di lavorare proficuamente assieme, si è scelto a denominatore comune il problema sostantivo da affrontare, ovvero un’unica applicazione ed un unico database di riferimento. Una raccolta di dati complessa e variegata, come quelle che si incontrano nell’era dei big data, in modo da poter stimolare diverse soluzioni e metodologie di analisi. Il problema affrontato, proveniente dal mondo delle neuroscienze, si riferiva a dati rilevati con le più moderne apparecchiature non invasive di diagnostica cerebrale e ha stimolato l’uso di strumenti di analisi più disparati: dall’inferenza spaziale ai test multipli, dalla previsione all’analisi di dati funzionali, dall’analisi delle serie storiche all’analisi di reti e molti altri; un meraviglioso cortile, per dirla alla Tukey, dove i leader hanno potuto aiutare il loro gruppo di ricerca a sviluppare idee innovative per tradurle in strumenti statistici di successo.

 

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Didascalia: esempio di un network Bayesiano dinamico risultato dall’analisi svolta dal gruppo di ricerca guidato da Antonietta Mira.

 

Tutto ciò si è concretizzato in due intensissimi giorni presso la Certosa di Pontignano [http://www.lacertosadipontignano.com/en/certosa/certosa.php] un ex monastero sulle colline senesi, un posto unico dove uomo, natura, arte,  e… statistica hanno armoniosamente convissuto per 48 ore. Una versione scientifica dell’ora et labora che ha permesso proficue sessioni di lavoro e vivaci momenti di convivialità. Ogni gruppo ha trovato il suo modo di lavorare: chi con una romantica passeggiata nel giardino italiano, chi con una discussione al calar del sole nell’antico chiostro o su una terrazza guardando i vigneti. E dopo una giornata di duro lavoro, prima di coricarsi in quelle che erano un tempo le celle dei monaci, un bicchiere di buon chianti ha ravvivato la serata dei partecipanti in momenti di allegra convivialità.

 

Risultati preliminari e promettenti contributi sono emersi alla fine del workshop, ma questi sono solo l’inizio (Start Up) di nuove collaborazioni e nuove idee di ricerca. Ma c’è qualcosa di più importante al di là degli obiettivi scientifici e dei risultati tangibili: la possibilità, per chi ha partecipato, di vivere un’esperienza unica, come ha sottolineato il presidente della SIS, Monica Pratesi: “[…] Questo evento mi ha ricordato quanto accadeva nelle botteghe durante il Rinascimento. […] I leader del gruppo sono come i maestri artigiani che hanno la visione, le conoscenze, i metodi e l’esperienza, mentre i giovani ricercatori sono gli apprendisti, con la loro motivazione e passione e il loro bagaglio di compentenze […]”.

 

 

 

Ringraziamenti:

Ringraziamo Greg Kiar e Eric Bridgeford di NeuroData (https://neurodata.io/) di Johns Hopkins University, che hanno gentilmente pre-elaborato i dati utilizzati durante il workshop.

Ringraziamo inoltre la SIS, il Dipartimento di Economia e Statistica dell’Università di Siena e il Dipartimento di Scienze Statistiche dell’Università di Bologna per il supporto nell’organizzazione di Start Up Research.

 

Riferimenti bibliografici

  1. Stephen Senn (2003), Dicing with Death: Chance, Risk and Health, Cambridge University Press

 

Antonio Canale, Dipartimento di Science Statistiche, Università degli Studi di Padova, Padova

Daniele Durante, Dipartimento di Scienze delle Decisioni, Università Bocconi, Milano

Lucia Paci, Dipartimento di Scienze Statistiche, Università Cattolica del Sacro Cuore, Milano

Bruno Scarpa, Dipartimento di Science Statistiche, Università degli Studi di Padova, Padova

 

 

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