Un’indagine statistica per promuovere il turismo culturale nella Valle dei Segni

ValleCamonica

Maddalena Troletti
Paola Zuccolotto

Un’indagine statistica sul turismo culturale in Valle Camonica ha portato alla luce punti di forza ed elementi su cui agire per promuovere l’offerta della Valle dei Segni, un gioiello semisconosciuto incastonato tra le montagne del bresciano.

Il turismo culturale, che consiste nel visitare una regione con lo specifico obiettivo di apprenderne tradizioni, modi di vita, storia, arte, architettura, enogastronomia, è una pratica in rapida diffusione negli ultimi anni.

La brusca frenata imposta al turismo tradizionale dalla pandemia di Covid-19 ha in realtà dato un impulso aggiuntivo a questo tipo di turismo, e al turismo locale in generale.
Talune zone, caratterizzate da particolari ed insolite ricchezze culturali, hanno inoltre fatto proprio il concetto latino del ludendo docere, strutturando la propria offerta turistica all’insegna dell’edutainment.

Un esempio di offerta turistica culturale è costituito dalla Valle Camonica, un tesoro nascosto tra le montagne della provincia di Brescia, che offre ai visitatori un viaggio inaspettatamente appassionante tra le pitture rupestri [1].

Questa antichissima eredità, assieme ad altre ricchezze legate alla sua specifica biodiversità, sono motivo di vanto e di immenso orgoglio per la Valle Camonica, che è stata ribattezzata con il suggestivo nome di Valle dei Segni. [2].
L’Arte Rupestre della Valle Camonica è stato il primo sito in Italia ad essere riconosciuto (nel 1979) come Patrimonio Mondiale dell’Umanità (Sito UNESCO n°94) [3].

Figura 1: Incisione preistorica, Logo “Pitoti”. Area di Foppe, R. 6, Riserva naturale Incisioni rupestri di Ceto, Cimbergo e Paspardo. Nadro, Valle Camonica. Wikimedia Commons, CC-BY-SA-3.0

Su questi presupposti, è stata svolta un’indagine statistica sul turismo culturale in Valle Camonica mediante l’elaborazione di un questionario ad hoc, la somministrazione dello stesso ai visitatori dei siti culturali, che hanno entusiasticamente partecipato alla ricerca, e la successiva analisi dei dati raccolti.

Complessivamente, dopo opportuna scrematura dei questionari incompleti, si è lavorato su un totale di 600 unità statistiche intervistate.
Lo scopo di fondo è stato analizzare l’esperienza vissuta in Valle Camonica da coloro che hanno deciso di visitare gli innumerevoli siti culturali di cui essa può far vanto grazie alla sua millenaria storia.

Dopo aver compreso la struttura dei dati e le caratteristiche dei rispondenti mediante lo svolgimento di analisi preliminari univariate e bivariate ci si è addentrati nel vivo del lavoro, applicando due principali tecniche avanzate di analisi statistica multivariata.

Innanzitutto è stata svolta una cluster analysis con il metodo delle k medie, volta a segmentare i visitatori dei siti culturali, ossia individuare gruppi di persone che presentano caratteristiche simili dal punto di vista dei fattori che ritengono più importanti nella scelta della destinazione turistica presso cui recarsi.
In tale ambito l’esame dei Cluster Profile Plots e della loro numerosità ha portato alla conclusione di suddividere le unità statistiche in 5 cluster, con soddisfacenti coesione interna e separazione esterna (rapporto di correlazione di Pearson pari al 45,75% del suo massimo teorico).

In seconda battuta è stata applicata l’Analisi delle Componenti Principali Nonlineare, volta a misurare la customer satisfaction in relazione all’esperienza complessiva in Valle Camonica e non solamente al singolo sito turistico in cui il rispondente è stato intercettato per l’intervista.
Per la misurazione di queste percezioni è stata allestita nel questionario una batteria composta da 13 item, riguardanti vari aspetti dell’esperienza turistica (es. ricchezza dell’offerta culturale, accessibilità dei siti turistici, qualità della ristorazione tipica, rapporto qualità/prezzo della vacanza, …) su ognuno dei quali era richiesto al rispondente di esprimere il proprio livello di soddisfazione in una scala di Likert da 1 a 5.

Si è scelto di svolgere l’analisi con 2 componenti principali, a cui corrisponde una varianza spiegata del 53,69%, in grado di misurare la soddisfazione per gli aspetti strettamente legati ai siti culturali e quella per gli altri elementi della vacanza.
Per fornire una panoramica delle evidenze di fondo che sono emerse dall’applicazione delle due tecniche avanzate è stata realizzata l’infografica di Figura 2, che fornisce uno schema riassuntivo di forte impatto visivo.

Figura 2: Infografica riassuntiva dei risultati della ricerca

A completamento delle molteplici analisi quantitative si è ritenuto utile svolgere un’indagine qualitativa volta ad esaminare i suggerimenti forniti tramite la domanda aperta del questionario da quegli intervistati che hanno sentito la necessità di sottolineare maggiormente i punti ritenuti critici.

Dal punto di vista del marketing risulta accattivante mostrare tali dati attraverso la costruzione di una Word Cloud (Figura 3), dove le parole che spiccano maggiormente indicano gli aspetti che richiedono un miglioramento (in questo caso notiamo valorizzazione, eventi, pubblicità e segnaletica).

Figura 3: Word cloud degli aspetti da migliorare

É evidente che l’utilità delle indagini statistiche nel campo del marketing risiede nella capacità di tradurre i numeri in suggerimenti operativi.
Dalla ricerca svolta sono infatti stati tratti numerosi spunti di miglioramento dell’offerta turistica della Valle dei Segni.

In riferimento ai singoli siti culturali si suggerisce che essi concentrino i propri sforzi sulla valorizzazione del patrimonio, sul potenziamento della pubblicità e della segnaletica, sugli eventi e sugli orari di apertura.
Per coadiuvare tali azioni le istituzioni dovrebbero aprire dei tavoli di lavoro per individuare le azioni più opportune da intraprendere, in particolar modo, in relazione ad eventi, enogastronomia, pubblicità e sistema di trasporti.

Concentrandosi, poi, sulle considerazioni elaborate per la promozione dell’intera Valle è importante precisare che esse hanno trovato fondamento nell’esperienza vissuta qualche anno fa dal limitrofo territorio sebino con The Floating Piers dell’artista Christo.
Il grande successo ed il perdurante effetto positivo sul turismo originato da questa installazione hanno portato ad affermare che anche la Valle necessita di un’opera in grado di generare una risonanza a livello mondiale ed attirare un forte numero di visitatori.

Inoltre, un progetto di marketing volto a valorizzare il territorio camuno dovrebbe soddisfare il triplice bisogno del visitatore: acculturarsi, immergersi nella natura e divertirsi.
Un esempio che si può fare in tal senso è il ponte panoramico di vetro (come ad esempio quelli in Cina ed in Valle D’Aosta) che nel caso della Valle Camonica potrebbe essere strutturato come una passerella adatta a famiglie e bambini, immersa nella natura, volta a collegare due siti culturali e dotata di strumenti tecnologici in grado di divertire attraverso la storia.
Queste macro-indicazioni sono basate sull’esperienza e sulle opinioni dirette dei visitatori e, quindi, dovrebbero essere alla base di un eventuale piano di promozione del turismo camuno.

Il doloroso momento storico che stiamo attraversando caratterizzato dal perdurare dell’emergenza pandemica ci spinge a pensare al tema del turismo con desiderio e malinconia. Teniamo quindi sempre a mente le calzanti parole di Cesare Pavese: «Un paese vuol dire non essere soli, sapere che nella gente, nelle piante, nella terra c’è qualcosa di tuo, che anche quando non ci sei resta ad aspettarti».

 

[1] www.turismovallecamonica.it

[2] www.valledeisegni.it

[3] www.vallecamonicaunesco.it

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