Il contributo delle donne in Data Science

Erika Grammatica, Università degli Studi di Milano-Bicocca

 

Il 10 ottobre 2023 è stata celebrata la seconda Giornata Internazionale per le Donne in Statistica e nella Scienza dei Dati (IDWSDS – International Day of Women in Statistics and Data Science), una conferenza virtuale di 24 ore e mezza tenutasi in tutto il mondo. L’evento è stato organizzato dal Caucus for Women in Statistics and Data Science (CWS), dalla Società Spagnola di Statistica (SPE) e dall’American Statistical Association (ASA).

Il convegno ha visto la partecipazione di 72 relatori e relatrici provenienti da 22 paesi di tutti i continenti (eccezion fatta solo per l’Antartide!). La natura internazionale della conferenza è stata sottolineata dalla registrazione di 980 persone provenienti da 60 paesi del mondo, di cui circa 350 hanno attivamente contribuito all’evento.

Le sessioni hanno affrontato una vasta gamma di temi, spaziando dalla storia delle donne nella statistica, fino a coprire argomenti teorici di statistica classica e bayesiana (il programma completo è disponibile qui). La conferenza ha sottolineato l’urgente bisogno di opportunità come queste per promuovere la solidarietà globale intorno alle donne nella statistica e nella scienza dei dati, ove esse si trovano spesso in minoranza.

In occasione della conferenza IDWDS 2023, la Società Italiana di Statistica ha organizzato un evento dal titolo: “La statistica è donna? Riflessioni su parità di genere e pari opportuni”, in preparazione al Festival della Statistica di Treviso, #VersoIlFestivaldellaStatistica2023.

Il dialogo, moderato da Lella Mazzoli, Direttrice dell’Istituto per la Formazione al Giornalismo, ha visto tre interventi riguardanti la promozione della parità di genere.

Alessandra Petrucci, Rettrice dell’Università di Firenze, ha enfatizzato l’importanza di adottare azioni sistemiche per ridurre la disparità salariale tra uomini e donne con ruoli equivalenti, evidenziando il ruolo positivo delle testimonianze di successo femminili nel contrastare il diffuso atteggiamento di auto-limitazione delle donne.

Clelia Di Serio, Direttrice del Centro Universitario di Statistica per le Scienze Biomediche, ha evidenziato le sfide che le donne affrontano nel raggiungere posizioni di leadership nella medicina, attribuendole a fattori socioculturali, e ha sottolineato l’importanza di una comunicazione efficace sulle malattie femminili per promuovere la prevenzione soprattutto nelle giovani ragazze.

Monica Pratesi, Direttrice del Dipartimento per la produzione statistica Istat, ha illustrato l’importanza di integrare la prospettiva di genere nelle statistiche economiche, evidenziando come ciò possa contribuire allo sviluppo socioeconomico, alla promozione di una vita sostenibile e pacifica per tutti. Infine, ha sottolineato l’importanza di fornire quadri informativi che consentano di valutare se vi siano effettivamente disparità di opportunità per le donne o se in alcuni settori le donne abbiano consapevolmente e volontariamente fatto scelte diverse.

Per la rilevanza delle relatrici e la ricchezza delle considerazioni riportate, si rimanda alla registrazione dell’evento al canale YouTube, nel sito del Festival della Statistica di Treviso.

Anche il think tank dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca, sorto all’interno dell’ecosistema innovativo MUSA (Multilayered Urban Sustainability Action) per promuovere l’uguaglianza di genere, ha voluto contribuire all’IDWSDS organizzando una sessione dal titolo: “Change Starts with Awareness”.

La sessione, presieduta da Silvia Penati, ha focalizzato sulla necessità di accrescere la consapevolezza come presupposto per un possibile cambiamento anche a livello sociale e politico. Un pieno apporto delle donne è infatti conveniente alla comunità scientifica perché ne arricchisce il contenuto di conoscenza.

Tre interventi, basati su dati campionari recenti, hanno ampliato la base di evidenze empiriche con analisi su temi scottanti come la disuguaglianza economica, la dinamica europea nei ruoli lavorativi, il legame tra decisioni economiche e maternità.

Francesca Greselin ha introdotto un nuovo approccio parametrico per la stima della distribuzione relativa delle retribuzioni. Ha poi mostrato un’analisi basata sull’Indagine europea sui redditi e sulle condizioni di vita per la valutazione dell’impatto di covariate, come l’educazione e l’orario di lavoro, sul gender gap.

Erika Grammatica ha proposto un approccio basato su traiettorie temporali per esplorare la trasformazione del divario di genere nel mercato del lavoro nei paesi membri dell’Unione Europea. Ha individuato cluster di indicatori del dominio Work relativi al Gender Equality Index e ha mostrato le somiglianze tra nazioni nello spazio compreso tra le due componenti principali: partecipazione al lavoro e segregazione-qualità del lavoro.

Mariangela Zenga ha presentato un’analisi basata sull’indagine di un gruppo eterogeneo di donne, in diverse fasi del loro percorso riproduttivo, per esplorare il legame tra decisioni economiche e maternità. Lo studio si è focalizzato sugli aspetti del risparmio, dell’occupazione e sulla possibilità di congelamento degli ovociti. Inoltre, ha illustrato gli atteggiamenti dei partecipanti nei confronti del congelamento sociale degli ovociti, come la comprensione della procedura, i benefici percepiti e le preoccupazioni inerenti.

Anche la sessione “Change Starts with Awareness” sarà presto disponibile sul canale YouTube di CWSTAT.

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