L’accoglienza degli extracomunitari in Italia

Luca Rossi

docente di statistica presso università telematica “Niccolò Cusano”

Gli immigrati “rubano” il lavoro agli italiani? Obbligano gli italiani ad accettare salari più bassi? O ancora è vero che la criminalità è aumentata a causa degli immigrati? Sono un costo per lo Stato italiano?

[1]Al 1° gennaio 2016 gli stranieri residenti in Italia sono pari all’8,3% della popolazione: 1.517.023 sono gli stranieri di altri paesi dell’Unione Europea, mentre i cosiddetti extra-comunitari sono 3.508.429. Un dato quest’ultimo in calo di 13.396 unità rispetto al 2015. Sì, avete capito bene: gli stranieri extra-comunitari residenti in Italia sono diminuiti nel corso del 2015.

 

Immagine 1

 

Le comunità straniere in crescita in realtà sono principalmente quelle di alcuni paesi e di paesi dell’Africa occidentale, come Senegal e Nigeria ma che rimangono ancora fuori però dalle prime dieci posizioni.

Contrariamente all’immagine maschilizzata che viene data dell’immigrato, le donne costituiscono il 52,6% degli stranieri residenti in Italia.

1Ovviamente è chiaro che l’incidenza della popolazione straniera sulla italiana è un dato in continua crescita: nel 1990 gli stranieri erano lo 0,8% della popolazione, nel 2000 il 2,5%, e solo nel 2006 hanno superato il 5%. Il tasso di crescita tuttavia è rallentato negli ultimi anni e tra il 2015 e il 2016 è aumentato di un misero 0,2%.

Lo scopo di questo lavoro è quello di sfatare alcune convinzioni radicate nella nostra cultura sulla figura degli immigrati in riferimento ad alcuni ambiti.

Immigrati e mercato del lavoro

[2]Dall’analisi del grafico possiamo vedere che gli stranieri hanno dei tassi di occupazione molto alti, addirittura superiori a quelli degli italiani e questo ci fa capire che chi immigra in Italia lo fa principalmente per lavorare.

Immagine 2

In sostanza che effetti ha l’immigrazione sul lavoro degli italiani? Le domande che più spesso ricorrono quando si parla di immigrati e lavoro sono:

  • Ma gli immigrati “rubano” il lavoro agli italiani?
  • Ma la presenza degli immigrati obbligano gli italiani ad accettare salari più bassi?

È complicato ottenere evidenza certa su questi effetti, tuttavia uno studio della Banca d’Italia infatti osserva che “la crescita della presenza straniera non si è riflessa in minori opportunità occupazionali per gli italiani” e addirittura che “l’immigrazione ha effetti positivi per gli italiani più istruiti e per le donne dato il livello di complementarietà tra lavoratori italiani e stranieri”. Uno studio dell’INPS mostra che nelle province con maggiore incidenza di lavoratori stranieri i salari degli italiani hanno lo stesso trend delle zone con minore immigrazione” .

 

Immigrati, criminalita’ e media

2Un sondaggio ISPO, che risale al 2008, mostra come il 57,4% degli italiani vede l’immigrazione come fonte di delinquenza.  Solo il 25,8% ritiene che questo non sia vero.  Probabilmente oggigiorno ancora più persone risponderebbero di essere d’accordo con questa affermazione. Ma l’opinione che abbiamo su questo fenomeno è dettata in buona parte da episodi eclatanti e non da una conoscenza della situazione nel suo complesso. In questo contesto il ruolo dei media e dei telegiornali è cruciale,  L’aumento del bombardamento mediatico sulla criminalità, fa passare la percezione del crimine dal 33% al 53% senza che vi sia un riscontro effettivo dell’aumento di reati. Per avere una visione corretta della relazione tra immigrazione e criminalità è fondamentale guardare al fenomeno nel suo complesso ed in profondità tra le pieghe dei dati. La percezione che deriva da alcuni episodi, per quanto reali ed efferati, che hanno una alta risonanza mediatica danno solo una visione parziale della situazione.

Immigrati  e  stato  sociale

Immagine 3

[3]Gli immigrati sono, dal punto di vista fiscale, una risorsa per lo Stato. Il 4% del totale che lo Stato incassa dalle tasse arriva da lavoratori stranieri, mentre solo il 2,5% di quello che lo Stato spende in sanità, scuola, pensioni, sussidi, etc. va agli immigrati. Quindi gli immigrati danno allo Stato più di quanto ricevono.

  • TASSE:
  1. Pagano 4,5 miliardi di imposta personale sul reddito
  2. Pagano 10 miliardi di contributi
  3. Pagano il 5% dell’IRAP

 

  • ISTRUZIONE:

Assorbono quasi 4 miliardi il 5%della spesa totale.

 

  • SANITA’:

Assorbono circa 3 miliardi il 3% della spesa totale. In media sono più giovani e si ammalano meno.

 

  • SOSTEGNO AL REDDITO:

Assorbono circa 1 miliardo il 7% della spesa totale. Usufruiscono di più sostegni perché più poveri.

3È vero che gli immigrati pagano le nostre pensioni?

Una cosa che si sente dire spesso è che abbiamo bisogno dell’immigrazione perché noi stiamo diventando vecchi e non abbiamo chi “paga” le nostre pensioni…. Per adesso assolutamente vero, infatti l’Italia dopo il Giappone è il paese con la popolazione più vecchia al mondo. Questo vuole dire: più anziani pensionati ed allo stesso tempo meno persone in età lavorativa che pagano i contributi.  La popolazione straniera è molto più giovane di quella italiana e questo contribuisce a diminuire l’indice di dipendenza. [L’indice di dipendenza è il numero di anziani rispetto alla popolazione in età lavorativa. Esso da un’idea dell’anzianità di un paese e del conseguente peso delle spese per pensioni e sanità sul bilancio dello Stato].

 

 

[1]www.istat.it; www.ilgiornale.it; www.tuttiitalia.it ; www.infondata.ilsole24ore.com

[2] Fadi Hassan, Luigi Minale (www.quattrogatti.info),ISMU (2009) e Banca d’Italia

[3] Fonte ISTAT e Ministero Interno

Facebooktwitterlinkedinmail