Una nuova geografia per le imprese: la risposta alla pandemia

Una nuova geografia per le imprese: la risposta alla pandemia
Una nuova geografia per le imprese: la risposta alla pandemia

Andrea Ciccarelli – Università degli Studi di Teramo

I cambiamenti avvenuti negli ultimi 18 mesi hanno fortemente accelerato un processo in atto da tempo e che, pur lentamente, già contribuiva a differenziare i sentieri di crescita delle imprese. Innovazione continua e, in particolare, digitalizzazione sembrano essere le chiavi per incrementare la competitività delle aziende nel futuro.

La crisi economica globale derivante dalla pandemia, che ha avuto impatti ben distinti sui diversi settori di attività economica, sta profondamente cambiando la struttura delle imprese sia a livello produttivo che organizzativo.

A parità di altre condizioni, le imprese maggiormente “dinamiche” prima del covid (in termini di internazionalizzazione, innovazione, capitale umano e sociale) sono state più resilienti e hanno reagito meglio alla crisi, mentre decisamente più pesanti sono state le conseguenze per quelle imprese statiche e scarsamente innovative, che, abituate a determinare la propria posizione competitiva soprattutto attraverso la leva del prezzo, hanno dovuto fronteggiare oltre al calo della domanda anche l’aumento dei costi delle forniture, e si sono trovate a fronteggiare margini di guadagno decisamente inferiori a quelli pre-covid.

Innovazione continua e, in particolare, digitalizzazione sembrano essere le chiavi per incrementare la competitività delle aziende nel futuro. I cambiamenti avvenuti negli ultimi 18 mesi hanno fortemente accelerato un processo in atto da tempo e che, pur lentamente, già contribuiva a differenziare i sentieri di crescita delle imprese.

Il grande rischio è quello di generare nuove disparità causate da un sempre più ampio divario digitale tra le imprese più forti e quelle più deboli; e dal momento che la struttura imprenditoriale italiana è fortemente frammentata e caratterizzata soprattutto da realtà piccole e micro bisognerà trovare il modo di rendere loro accessibili le tecnologie più evolute, altrimenti – per dirla con Roberto Monducci – i campioni nazionali saranno sempre più vincenti ma il corpo centrale della struttura produttiva rimarrà sempre più distaccato, accentuando quella dicotomia che costituisce sempre più una zavorra per la crescita equilibrata del Paese.

 

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