Big Data e contabilità nazionale

Vittorio Nicolardi

Gli ultimi decenni sono stati caratterizzati da un significativo incremento della complessità strutturale delle economie mondiali dovuto, da un lato alla crescente globalizzazione dei processi produttivi e finanziari, e dall’altro all’accrescersi della complessità delle reti di interconnessione all’interno dei circuiti economico-sociali nazionali e territoriali.

Tali processi hanno determinato la necessità di disporre di strumenti di analisi statistico-economica sempre più precisi ed articolati al fine di fornire ai policy maker una mappa il più possibile dettagliata delle interrelazioni esistenti tra le unità economiche che operano all’interno dei circuiti economici nazionali e internazionali. Condizione essenziale affinché tali strumenti di analisi possono essere utilizzati efficacemente è disporre di banche dati il più possibile disaggregate ed esaustive, le quali forniscano, inoltre, informazioni omogenee comparabili a livello internazionale.

In tal senso, la Contabilità Nazionale riveste un ruolo fondamentale nel processo di definizione, raccolta e registrazione dei dati di natura economico-sociale, in quanto capace di fornire un quadro di riferimento metodologico rigoroso e internazionalmente riconosciuto. In particolare, i recenti SNA2008 ed ESA2010 hanno intensificato gli sforzi nella direzione di una sempre maggiore capacità descrittiva dei processi economici, principalmente nel senso di una più precisa classificazione delle voci contenute nei conti economici nazionali e della rilevazione, almeno nella parte economicamente significativa, dei flussi relativi all’economia illegale, oltre che a quella sommersa e informale. Tale sforzo si sta rivelando essenziale nel processo di creazione di banche dati efficacemente utilizzabili nell’ambito di modelli sia micro che macroeconomici: in particolare, a livello europeo sia i diversi istituti di statistica nazionali, sia l’Eurostat sono particolarmente impegnati nella creazione di database che possono costituire la base per la costruzione di quelli indicatori economico-sociali che permettano, da un lato di valutare in maniera statisticamente significativa gli indici economico-finanziari necessari alla verifica dei processi di integrazione dei Paesi della UE, e dall’altro di valutare gli effetti degli interventi della politica economica comunitaria all’interno dei diversi Paesi e delle loro articolazioni amministrative locali. Un ulteriore campo di ricerca che si sta sviluppando nell’ambito statistico-economico è quello della raccolta dati attraverso la rete Internet.

In tal senso, uno dei problemi principali è quello relativo alla elevata disomogeneità nei criteri di raccolta, catalogazione e definizione delle variabili contenute nei database messi a disposizione in Internet, anche gratuitamente, sia da Enti privati, sia da Enti pubblici. Una soluzione a tali problemi potrà essere data dalle tecniche di approccio semantico ai sistemi complessi di informazione statistica: tali tecniche sono al momento principalmente utilizzate per l’interrogazione dei database di grandi dimensioni che presentano un basso livello di standardizzazione delle informazioni contenute, ma si può agevolmente prevederne l’utilizzo al fine di raccogliere dati sulla rete Internet e organizzarli in database tematici opportunamente standardizzati per l’utilizzo statistico ed econometrico.

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