Quante farmacie ci sono in val d’Aosta?

Marco Morandi

L’utilizzo di fonti “open” nella ricerca di informazioni aziendali risulta spesso abbastanza complesso, analizziamo il tema partendo da una domanda apparentemente semplice ma la cui risposta è tutt’altro che banale: “Quante sono le farmacie per regione?”. Una veloce ricerca su internet, effettuata partendo dalla regione più piccola d’Italia, la Valle d’Aosta, porta i seguenti risultati:

  • AUSL Valle d’Aosta ne dichiara 50 (link)
  • Comuni Italiani ne elenca poco meno di 30, anche se indica un totale di 52 (link)
  • Federfarma ne indica 43 (link)
  • L’open data del ministero della salute 49 (link)

Si potrebbe continuare includendo ulteriori dataset ma è evidente il problema: ogni fonte restituisce numeri diversi, immaginiamo cosa possa significare estendere questo tipo di ricerca all’intero territorio nazionale. Le differenze hanno diverse motivazioni, una prima potrebbe essere la non chiara comprensione del dataset a disposizione, ad esempio Federfarma dichiara 43 farmacie ma, ovviamente, esclude le comunali – il ministero della salute dichiara 49 ma include 4 dispensari e 1 dispensario regionale; la seconda può essere la data di aggiornamento del dato stesso; la terza, e qui ci fermiamo ma potremmo proseguire, l’affidabilità della fonte stessa.

 

Un dato in continuo mutamento

Fig. 1 Variazione num. farmacie per anno – rielaborazione PKE su opendata del ministero

fig1

Analizzando con attenzione le varie sorgenti di dati a disposizione si riesce ad identificare un dataset che rispecchi tutte le caratteristiche per essere definito “fonte” (si veda di seguito) e quindi a trovare che il numero di farmacie in Italia risulta essere, a dicembre 2016, pari a 18.269 unità includendo 70 succursali e 573 dispensari. Con un minimo di analisi sulle serie storiche si scopre inoltre che presenta una variabilità inaspettata. Il numero di farmacie in Italia è regolamentato attraverso un meccanismo che vede come variabili principali la dislocazione geografica e la densità di popolazione (pianta organica) quindi ci si potrebbe aspettare di avere una variabilità di poche unità annue invece così non è: dal 2008 sono state chiuse mediamente oltre 1.500 farmacie all’anno per un totale di ben 14.038 e ne sono state aperte mediamente poco più di 1.800 all’anno (oltre 16.000 in totale). Tenuto conto del fatto che il numero di farmacie è pari a poco più di 18.000 stiamo parlando di una popolazione che è quasi cambiata integralmente in 8 anni! Il motivo è da ricercarsi in diversi fattori, uno ad esempio l’aumento della popolazione nazionale (secondo ISTAT siamo passati da 58 milioni circa a oltre 61 milioni) motivo per il quale abbiamo un saldo positivo di circa 2.300 farmacie in 8 anni; un’altra ragione per una così alta variabilità è da ricondursi ai cambi di proprietà e conseguentemente di ragione sociale che comporta, nel dataset in analisi, la chiusura e riapertura della farmacia.

 

Complichiamo le cose … quanti sono i farmacisti in Val d’Aosta?

Se trovare quante siano le farmacie in Italia può sembrare complesso, cercare i farmacisti risulta praticamente impossibile: non sono disponibili ne open data ministeriali ne dati dell’ordine (FOFI) o dell’organismo previdenziale (ENPAF) in grado di fornire questo numero – si trova un interessante report di federfarma (link)che indica 20.000 tra titolari e soci e approssimativamente 50.000 collaboratori per un totale di 70.000 farmacisti attivi a livello nazionale, impossibile però arrivare al dato regionale.

Ricorrendo ad una banca dati professionale (AtlanteSanità) possiamo capire che l’universo dei farmacisti, ovvero delle persone che si sono laureata in farmacia, conta circa 110.000 persone parte di essi, pari a circa 86% lavorano come farmacisti in una farmacia (pubblica, comunale, un corner in GDO ecc.) la parte rimanente sono farmacisti ospedalieri (poco meno di 6.000) i rimanenti sono distribuiti tra aziende farmaceutiche, università e altre attività – dividendo su base regionale scopriamo che in Valle d’Aosta abbiamo circa 160 farmacisti.

Tab. 1 Farmacie e farmacisti per regione, elaborazione PKE su dati AtlanteSanità (*), ministero (**), ISTAT(****), Assofarm (***)

Immagine2

 

Concludendo

Reperire informazioni on line non è banale, non lo è per diverse ragioni che ci riportano alla definizione di open-data, di fonte e di linked data … innanzitutto, cosa si intende per open-data? Una definizione ormai comunemente accettata è quella disponibile dall’Open Data Manual (http://opendatahandbook.org/) ovvero “dati che possono essere liberamente utilizzati, riutilizzati e distribuiti…” alla quale affianchiamo quella di linked-data ovvero il fatto che il dato non solo dev’essere open ma anche strutturato e collegabili tra di loro (Tim Berners-Lee). Quindi per poter usare un dato deve essere disponibile in un formato open e deve permettere di essere collegabile ad altre fonti (open o meno) per poterne trarre delle informazioni, ad esempio la tabella 1 nasce attraverso il collegamento di diversi data-set.

Da ultimo avere un dato open e linked non ci permette però automaticamente di qualificarlo come fonte; per essere considerato tale il dato deve assolvere ad una serie di caratteristiche quali pertinenza, accessibilità, chiarezza, accuratezza, attendibilità, comparabilità, integrabilità, completezza, tempestività, periodicità, puntualità, coerenza, riconciliabilità – senza scendere nel dettaglio di ognuna di queste caratteristiche vi sottolineo solamente quelle riconducibili alla sfera “temporale” ovvero:

  • Tempestività: Non deve fornire dati riferiti a periodi troppo lontani nel tempo;
  • Periodicità: devo aggiornare periodicamente le informazioni che mettono a disposizione;
  • Puntualità: il periodo di tempo tra la data di rilascio dei dati pianificata da calendario.

Ora, anche solo considerando questi 3, punti risulta facile intuire come rispondere a domande quali “quante sono le farmacie in Val d’Aosta?” risulta non banale perché i dati open spesso non sono tempestivi, puntuali, periodici … gli open data sono, e diventeranno sempre più, una fonte chiave in ogni ricerca ma richiedono una notevole attenzione e una profonda comprensione di cosa si stia analizzando, dell’obiettivo per il quale è stato raccolto il dato e di come questo possa essere integrato nella propria ricerca al fine di evitare errori anche enormi: immaginiamo di considerare il mercato della valle d’Aosta come un mercato di 30 farmacie anziché di circa 50!

Facebooktwitterlinkedinmail